
Filosofia
La musica arriva immediatamente. Questo è il pensiero che mi ha portato a seguire un mio personale metodo didattico. L’approccio allo strumento sarà subito fondamentale, fin dal primo giorno. Mi piace l’idea di guidare i miei allievi a convibrare, respirare, sentire e comunicare con il proprio strumento, per capirne suono, aspetto tattile e carattere.
Il mio ruolo è quello di far accendere una scintilla, creare interesse, far innamorare l’allievo di ogni singolo gesto legato allo strumento, fin da quando aprirà la custodia per iniziare il suo personalissimo viaggio, mettendolo di fronte alla scelta di approfondire tutto ciò che gli piace.
Tecnica e teoria andranno di pari passo, contestualizzando di volta in volta ogni aspetto didattico attraverso brani, groove, fraseggi, etc. su più generi e andando ad approfondirne ogni sfumatura possibile.
Paolo Roscio
Biografia
Si avvicina alla musica all’età di 8 anni, attraverso gli studi classici, suonando violoncello per 9 anni. A 14 anni l’incontro col basso elettrico è amore a prima vista.
Dopo un primo approccio alla tecnica strumentale con Paolo Frattini, prosegue gli studi al Conservatorio di Musica G. Verdi di Como. Ha modo di approfondire il linguaggio jazzistico con i maestri Riccardo Fioravanti, Marco Micheli, Paolo Tomelleri, Alberto Mandarini, Dado Moroni…
Nel 2014 si laurea conseguendo il diploma accademico di I livello in “Tecniche d’Improvvisazione ed Arrangiamento Jazz”. Parallelamente raffina la propria tecnica nel linguaggio moderno grazie all’incontro con Gianni Serino (Lou Reed, Ian Paice, Shel Shapiro, Loredana Bertè…) e Giorgio Terenziani (Arthemis, Mr. Pig). È entrato in contatto con professionisti come Saturnino, Paolino della Porta, Marcus Miller, Victor Wooten, Alberto Marsico.